sabato 20 ottobre 2012

Siamo riusciti a dare elettricità a molti villaggi a costi irrisori



L’impatto sociale ed emotivo di queste realizzazioni è stato enorme. I bambini hanno molto più tempo per fare i compiti, le mamme per fare meglio le mamme, gli uomini per prolungare le attività artigianali e di relazione.


È difficile parlare di sviluppo senza dar la giusta importanza al fattore “Energia”. Le fonti primarie di energia possono essere il carbone, il legno, il petrolio. Noi abbiamo scelto l’energia idroelettrica.
Tutto ciò è stato possibile grazie a un incontro quasi fortuito con Claude-Alain Nissile, un ingegnere svizzero che insieme ad alcuni suoi amici ha creato l’associazione ADEVE e un progetto su misura per il nostro bisogno energetico.

Di questo gruppo fa parte Sergio, un fonditore famoso in Svizzera per aver creato la campana dei giochi olimpici di Atene. Con lui abbiamo costruito le parti meccaniche in bronzo della turbina “Pelton” che insieme alle componenti elettriche formano un insieme che può facilmente essere riprodotto in Madagascar dagli artigiani locali.
Ed è appunto un aspetto importante quello di poter riprodurre in Madagascar microturbine per permettere a più villaggi la produzione di elettricità a costi irrisori.
Nel nostro villaggio l’acqua arriva alla turbina attraverso 600 metri di condotto forzato che partendo dal bacino di raccolta passa poi nel bacino di messa in circolo e dopo una discesa vertiginosa arriva con il suo carico di energia cinetica ad azionare la turbina.

Risultato tutte le case a capanna hanno l’elettricità, le strade sono illuminate, il cinema funziona e i bambini possono ricaricare i loro computer didattici. Per quanto riguarda la questione della fornitura di elettricità, è stata creata una società per azioni E.D.A con 350 azioni al prezzo simbolico di 0,70 euro l’una. Chi vuole può comprarle e divenire parte del consiglio di amministrazione ma nessuno può averne più del 10%.
Gli utenti pagano circa 0,50 euro per ogni lampadina e il ricavato va a pagare lo stipendio di 2 dei 12 professionisti della scuola, il 10% per la manutenzione della turbina e il restante 10% sono gli utili per gli azionisti.

Per il 2010 vorremmo aumentare la produzione elettrica e cominciare a produrre ghiaccio per la conservazione dei cibi.
La storia di We Work It Works inizia 17 anni fa, quando Stefano Palazzi arriva ad Antintorona, un villaggio sull’isola di Nosy Komba in Madagascar.

In quegli anni Antintorona si trova nel mezzo di un’emergenza sanitaria, e deve combattere contro paludismo, parassitosi, bronchite cronica, dissenteria. Stefano offre il suo aiuto agli abitanti del villaggio: anche grazie al supporto di alcuni medici de La Réunion, Antintorona sconfigge le malattie. Nel frattempo iniziano i lavori di bonifica, per evitare che l’emergenza si ripresenti.

Articoli correlati


Nosy Komba rappresenta in poche parole una descrizione dell’Eden.
Bellissime le sue spiagge, cristallina l’acqua, favolosa la vita sottomarina,
tra pesci, tartarughe e coralli colorati.


Tre ragazzi di venticinque anni di Torino, un ingegnere e due architetti, uniscono le loro competenze ed elaborano un progetto di Water & Sanitation che si realizzerà nell’isola di Nosy Komba


L'isola di Tsarabanjina emerge come un gioiello prezioso

La vegetazione lussureggiante, gli splendidi fondali corallini,
le bellissime spiagge e un clima perfetto praticamente tutto
l’anno fanno di Nosy Be la località più nota e turistica

chi come me si sente in un limbo e fino a quel giorno
non sapeva né da dove veniva e né dove voleva andare

Come mi sono trovato a fare il volontario in Madagascar?

Uno dei migliori ecosistemi del mondo è quello che comprende
le aride foreste del sud del Madagascar

«Conosco tutto il bene che la scuola cattolica fa ai giovani e alle loro famiglie,

Monclick ed Informatici Senza Frontiere hanno il piacere di raccontare
come è stata realizzata la missione benefica a Bemaneviky

 Il Madagascar si trova ad affrontare una triplice sfida: rapido incremento demografico, crescente povertà e instabilità politica. E’ quanto emerge dal rapporto del Fondo delle Nazioni Unite (UNFPA) sullo Stato dell’Ostetricia nel mondo.


 promuove la formazione professionale al lavoro agricolo e di falegnameria


Nessun commento:

Posta un commento