martedì 18 dicembre 2012

Annunciata un’inchiesta sulle presunte violenze dei militari nel sud del Paese


 Il governo del Madagascar ha annunciato l’apertura di un’inchiesta per verificare se i militari impegnati nell’operazione "Tandroka”, volta a dare la caccia ai ladri di bestiame nel sud del Paese, abbiano commesso violenze contro i civili. “Le autorità negano ma le organizzazioni umanitarie continuano a sostenere le loro accuse, e la polemica non si placa in attesa dell’inchiesta” dice all’Agenzia Fides don Luca Treglia, Direttore di Radio don Bosco in Madagascar.
La polemica è sorta a seguito di un rapporto di Amnesty International che accusa l’esercito di “atti di cieca violenza” contro i civili durante le fasi cruciali dell’operazione “Tandroka”, a settembre. “Le autorità ribattono che l’autore del rapporto non si è recato nel sud del Madagascar, ma si è limitato a raccogliere delle testimonianze nella capitale, Antananarivo” ricorda don Luca.
Il missionario spiega: “il furto di bestiame c’è sempre stato. Io sono qui da 27 anni e lo posso testimoniare. Anche all’epoca esistevano diverse bande, ma quelle attuali sono molto ben organizzate e dotate di armi da guerra”.
“Sembra quindi esserci stata un’evoluzione, e si ritiene che ci sia una connotazione politica nei crimini commessi. In particolare, ci sono accuse da parte delle autorità di polizia contro l’ex Presidente Ravalomanana di finanziare queste bande sia per destabilizzare il Paese sia per costituire dei fondi, con la vendita del bestiame rubato, per le prossime elezioni. Ma queste accuse non hanno finora trovato alcun riscontro” conclude don Luca. (L.M.) (Agenzia Fides)

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