martedì 18 dicembre 2012

Appello dei vescovi ai leader politici per il bene del Paese


“Constatiamo ogni giorno che l’indipendenza del nostro Paese è inesistente”, affermano i vescovi del Madagascar in una Lettera pastorale giunta all’agenzia Fides, nella quale si prende una dura posizione nei confronti dei responsabili della vita politica del Paese. I vescovi offrono alcuni esempi di come l’indipendenza nazionale sia compromessa: spoliazione delle risorse nazionali (legno, pietre preziose, ferro, petrolio, bestiame e terre fertili) attraverso contratti ingiusti con interessi economici stranieri; anarchia imperante con corruzione, omicidi, proliferazione di armi da fuoco e “agenti di polizia che approfittano del loro potere per massacrare la povera gente”; popolazione lasciata a se stessa e priva di mezzi; giustizia con due misure. Lo scontro tra i due presidenti, Rajoelina e Ravalomanana, viene qualificato come “lotta fratricida che prende il popolo in ostaggio”. La Lettera, propone alcuni suggerimenti per far uscire il Madagascar dalla crisi: decentralizzazione amministrativa pur preservando l’unità nazionale; potenziamento del sistema educativo e di quello sanitario; indipendenza reale, in primo luogo culturale e ideologica. I vescovi concludono, dopo aver ricordato l’inizio dell’Anno della Fede e il dovere della Chiesa di difendere e rappresentare i poveri, con un appello alla vera conversione dei cuori. (L.F.)
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