lunedì 18 marzo 2013

Tumori: Ieo, al via progetto prevenzione in Madagascar e Africa

L'Istituto Europeo di Oncologia (IEO) scende in prima linea con il progetto "4aWoman", un'iniziativa scientifico-umanitaria per la prevenzione dei tumori ginecologici in Madagascar e in Africa. In collaborazione con Qiagen, azienda leader nella diagnostica molecolare e con la Fondazione Akbaraly, lo Ieo ha avviato in Madagascar un innovativo progetto pilota di prevenzione del tumore del collo dell'utero mediante screening con test HPV DNA che coinvolgera' nei prossimi due anni 10.000 donne tra i 30 e 40 anni con un modello piu' efficace di prevenzione, gestito autonomamente e per questo motivo estendibile ad altri Paesi.


"IEO e' impegnato su piu' fronti nella lotta contro il Papillomavirus - spiega Mario Sideri, direttore dell'Unita' di ginecologia preventiva dello IEO e responsabile scientifico del progetto - quale causa principale del tumore della cervice uterina. Informazione, vaccinazione e diagnosi precoce in Italia e all'estero, a maggiore ragione la' dove ancora non esistono le nostre medesime risorse". Ogni anno il tumore del collo dell'utero colpisce 500mila donne nel mondo e, secondo le stime, entro il 2030 uccidera' oltre 474mila donne ogni anno, per il 95% residenti in Paesi a reddito procapite medio-basso. Il test HPV (Human Papilloma Virus) e' un potente strumento di prevenzione che permette di dimezzare l'incidenza del tumore se utilizzato nelle donne oltre i 30 anni, perche' rileva la presenza del Papillomavirus, principale responsabile del tumore. Quanto avviato in Madagascar e' il frutto di due anni di lavoro sul campo e di collaborazione di IEO con gli operatori locali. La tecnologia molecolare impiegata, consente di formare equipe in grado di gestire autonomamente tutte le fasi dello screening.Innovazione quindi, ma anche formazione e ricerca sono i principi con cui il progetto vuole raccogliere la sfida, con il Madagascar come banco di prova per sviluppare strategie e modelli efficaci per l'Africa e l'area dell'Oceano Indiano affluente al Madagascar. Il test HPV si effettua con prelievo simile al Pap test, facile, indolore e non invasivo. Il materiale prelevato non e' pero' letto al microscopio, come nel Pap test, ma utilizzato per la ricerca del Papillomavirus ad alto rischio con un test di laboratorio specifico. Il campione viene quindi conservato in un liquido e analizzato con la tecnologia molecolare HC2 (Hybrid Capture 2), che si basa sull'amplificazione del segnale per il rilevamento del DNA e permette di individuare gli HPV ad alto rischio oncogeno. La positivita' al test HPV non significa quindi che la donna e' malata, ma e' soltanto un indice di un maggior rischio di patologia che richiede successivi approfondimenti. Numerosi studi di efficacia, che hanno utilizzato nella maggior parte il test sulla tecnologia Hybrid Capture 2 (HC2), hanno dimostrato che il test HPV permette di individuare con maggior efficacia e anticipazione le lesioni precancerose che potrebbero evolvere in cancro. (AGI) 14.

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