giovedì 19 dicembre 2013

SCHEDA PAESE Madagascar

di Rosario Volpi

L’impatto della crisi economica finanziaria mondiale sviluppatasi nel 2008 è divenuta
evidente in Africa e in Madagascar nel 2009, ha aggravato pesantemente la situazione,  già precaria, di milioni di persone. Come in altri paesi in via di sviluppo in Madagascar si è registrato un forte aumento dei prezzi di prodotti alimentari di base come il riso, l’olio, il mais e, secondo i rapporti della Fao, proprio il prezzo del riso è quello che ha registrato l'aumento maggiore a seguito dell'imposizione di nuove restrizioni all'esportazione da parte di alcuni tra i maggiori Paesi esportatori.
Il prezzo del riso, alimento base per la popolazione Malgascia, è continuato ad
aumentare a causa delle numerose calamità naturali che in questi anni si sono abbattute sull’isola rossa. Siccità prolungate e piogge insufficienti, alternate al passaggio di numerose tempeste tropicali, con intense piogge e forti venti, hanno messo seriamente a rischio la produzione e la raccolta del riso. Secondo lo studio, realizzato dall’Organizzazione per l’agricoltura e l’alimentazione (Fao) e dal Programma alimentare mondiale (Pam/Wfp) nell’ultimo anno periodi prolungati di siccità nel sud e cicloni tropicali nell’est sono stati all’origine di un netto calo produttivo. Ciò continua a minacciare direttamente la sicurezza alimentare di migliaia di persone che indebolite dalla malnutrizione sono più esposti a malattie come la malaria e la diarrea.

 Il Programma Alimentare Mondiale (PAM) e il Fondo della Nazioni Unite per l'Infanzia (UNICEF), due organismi dell’ONU, hanno iniziato a distribuire aiuti alimentari, ma hanno fondi sufficienti per aiutare solo una parte delle persone che ne hanno bisogno.
A gravare negativamente sulla situazione economica e sociale della grande isola africana è stata anche la lunga crisi politica iniziata nel gennaio 2009 a seguito della quale diverse organizzazioni umanitarie internazionali si sono ritirate dal Paese.
Conseguenza diretta di questo clima surriscaldato dalla bagarre politica è stata la
chiusura di molte aziende e il crollo del turismo. Disoccupazione, sospensione di una
parte degli aiuti umanitari hanno causato un ulteriore deterioramento delle condizioni di vita dei malgasci. A destare ulteriore preoccupazione è l'assenza quasi totale dello Stato. Si è venuta a creare, infatti, una situazione caotica in cui ognuno decide e agisce come meglio crede

Cambiamenti climatici, difficoltà economiche crescenti, crisi politica, infrastrutture limitate, sono il quadro generale in cui ci siamo trovati a lavorare in questo triennio. Se infatti, Ambalakilonga, per la sua conformazione fisica può rappresentare una “isola felice”, risente certamente e pesantemente di questi eventi che hanno coinvolto l’intera Isola e la sua popolazione.
Le difficoltà crescenti della gente hanno fatto aumentare il numero di persone che
bussano alla nostra porta per chiedere un sostegno economico, sanitario, scolastico,
alimentare. Sono aumentate le richieste da parte delle istituzioni o di Associazioni, di
accogliere giovani in difficoltà nella nostra comunità. Insieme alla nostra disponibilità di camminare a fianco a questa gente, è aumentato però anche il costo della vita che si ripercuote sul budget che abbiamo a disposizione. In questi anni abbiamo cercato, il più possibile, di rispondere a queste richieste di “assistenza”, facendo ricorso a donazioni di amici della comunità ed evitando di gravare eccessivamente sulle finanze del Centro destinate alle attività ordinarie ed alla Formazione ed Educazione.
 (Scheda Paese a cura di Rosario Volpi, Esf)
Rosario Volpi, 34 anni, ha vinto il Premio volontariato internazionale 2013.
Puoi leggere la sua intervista: Dallo Zen di Palermo al Madagascar, per educare

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