giovedì 20 marzo 2014

Impunità

Sono cresciuto, e lo ritengo una fortuna, in un ambiente familiare e sociale fatto da persone che non si sono mai trovate a dover scendere ad alcun compromesso per ottenere vantaggi illeciti, o quanto meno sleali, scorretti.
Non é da tutti, in Italia, potersi trovare in questa situazione. Non penso scandalizzare nessuno affermando che il nostro Paese é a giusto titolo famoso per la sua corruzione a livello sproporzionato rispetto al resto del nord del mondo, e che - generalizzando - per la mentalità italiana "fare il furbo", a discapito delle regole del civico vivere comune, é di fatto considerato un merito. É la meritocrazia all'italiana, quella che alimenta il nepotismo e annienta quella vera, di meritocrazia (infatti l'Italia é il Paese in Europa con la piú alta percentuale di espatriati, solo dopo la Romania. E senza contare il famigerato fenomeno dei "cervelli in fuga" molto presente nel nostro Paese).
Questa naturale tendenza tutta italiana, se storicamente é sempre esistita, é andata via via sempre piú radicalizzandosi a livello sociale, in particolare nell'ultimo trentennio, e addirittura legittimandosi negli ultimissimi anni. Si puó affermare che il detto "cosí fan tutti", non é neanche piú necessario per coloro i quali tutto sommato provavano disagio agendo in maniera egoista, incivile e illegale: ora chi "non lo fa" é addirittura considerato un fesso, un looser.
Non dico nulla di nuovo, e le cause di questo degrado sono state piú che ampiamente spiegate da migliaia di sociologi, storici, intelletuali e giornalisti. Credo non sia necessario quindi dilungarsi ancora - ne quanto meno nutrire dubbi! - su queste cause, che sono tutte riconducibili a quei costumi alimentati dal cosiddetto Berlusconismo: legittimizzazione della corruzione, snaturazione del conflitto di interessi, utilizzazione di strumenti di comunicazione di massa atti al condizionamento degli utenti dei media stessi, per mezzo di prodotti "anestetizzanti", tesi a distrarre le masse - i famosi "mezzi di distrazione di massa" - dalla messa in atto di un progetto di potere lobbistico e assolutamente privo di qualsiasi ideologia (da cui questo inciucio ventennale, venuto alla luce del sole solo da Monti in poi, con l'era Napolitano, vero promotore e garante di questa visione politica), controllo quasi globale dell'informazione, il tutto arricchito - forse l'aspetto piú orribile - da un'ormai assoluta impunità, incentrata sulla protezione dei colletti bianchi e direttamente proporzionale agli interessi politici ed economici in gioco.
Ecco, a causa dell'ambiente in cui sono cresciuto, sono rimasto al di fuori da questi schemi. E come me altri milioni di italiani. Ma dato che come dicevo prima questa parte di Italia é stata relegata in un angolo proprio dall'esempio dei politici italiani, ormai si ha l'impressione che... le cose stanno cosí, punto e basta: io sono puro e onesto, ma non posso far nulla per cambiare le cose, per evitare che la minoranza che ha potere e influenza condizioni la mia vita. Da americano direi "Bull shit!". Cazzate! É infatti vero l'esatto contrario: sono i cittadini puri ed onesti che devono far leva sulle istituzioni e sui politici in maniera attiva e civile. Ma siamo sempre alle solite, per far questo bisogna spazzar via l'effetto anestetizzante che gli italiani stanno subendo, per mezzo dell'unico rimedio possibile: un'informazione libera e verificabile. Un'informazione che il 90% dei giornali e delle televisioni italiane non possono darvi. Per questo informarsi su internet, fare riscontri e verifiche e quindi farsi una propria idea. Dopo di che andrete a votare e la rivoluzione culturale sarà già cominciata senza nemmeno che ve ne accorgiate.

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