domenica 4 luglio 2010

6 ore di aereo per rinnovare il passaporto

(Lettera aperta al Ministro Frattini pubblicata dalla stampa)

Giovedì 15 Aprile 2010 11:31 ITALIANI NEL MONDO

Sono 2000 gli italiani, tra gli iscritti all’AIRE e non iscritti, che risiedono in Madagascar che non possono avere il rilascio o il rinnovo del passaporto, cosi’ come per gli italiani delle Mauritius, del Lesotho e della Namibia.
Questi paesi, non avendo alcuna rappresentanza diplomatica italiana, dipendono dall’Ambasciata del Sud Africa di Pretoria.
Sicuramente ci sono altre migliaia e possibilmente milioni di italiani sparsi per il mondo che si trovano nelle stesse condizioni.
La colpa di questa situazione è da attribuirsi all’avvento del PASSAPORTO BIOMETRICO.
In marzo il Ministero degli Esteri Italiano decide di uniformarsi alle direttive europee in materia di passaporti: mandare in pensione il vecchio passaporto e di rilasciare solamente il passaporto biometrico, il quale porta all’interno un chip con le impronte digitali del titolare.
Per avere questo documento bisogna presentarsi personalmente in Questura o ad un Consolato Italiano, dove, con un apposito apparecchio, vengono registrate le impronte digitali.
In Madagascar l’Ambasciata Italiana è stata chiusa nel 2000, e nel 2005 ha cessato di funzionare anche un Consolato Onorario. Gli italiani che risiedono in Madagascar, devono rivolgersi a Pretoria, in Sud Africa, per qualsiasi necessità diplomatica.
Il Consolato di Pretoria dalla fine di marzo non rilascia più passaporti per corrispondenza, li può soltanto rilasciare a quelli che si presentano in Consolato personalmente, a causa del biometrico.
Noi del Madagascar, per recarci in Sud Africa dovremmo affrontare un viaggio di circa 6 ore e una spesa di aereo andata e ritorno di circa 650 euro. A questa somma vanno aggiunte le spese di soggiorno e quelle delle percezioni consolari. Per avere un nuovo passaporto o per rinnovarlo dovremmo sostenere una somma di circa 1500 Euro.
L’Associazione Italiani in Madagascar (AIM) essendo l’unico punto di riferimento italiano regolarmente riconosciuto anche dal governo del Madagascar, dall’entrata in vigore del nuovo passaporto biometrico è stata sommersa di telefonate dei connazionali, i quali in preda alla sconforto, avendo il passaporto prossimo alla scadenza, ci chiedono cosa fare.
L’articolo ventuno, che tratta le nuove direttive sul nuovo passaporto biometrico, nell’ultimo paragrafo dice testualmente: “In caso
di urgenza ovvero in caso di impossibilità temporanea alla rilevazione delle impronte digitali, o per particolari esigenze,
può essere emesso un passaporto temporaneo, di validità pari o inferiore a dodici mesi”.

L’AIM ha fatto istanza, pertanto, al Consolato Italiano di Pretoria per il rilascio del passaporto temporaneo, ma le è stato comunicato che non è pervenuta alcuna direttiva da parte del Ministero degli Esteri Italiano per il rilascio del passaporto temporaneo.
Il Madagascar per le sue bellezze naturali è una meta preferita dei turisti italiani; è sede di un villaggio Alpitur e da qualche anno le navi da crociera Costa fanno sosta nei suoi porti. Il paese è collegato con l’Italia con voli diretti di numerose compagnie italiane, grazie ai quali si registra una affluenza annua di visitatori italiani intorno alle 30.000 unità.
Chiediamo se uno di questi turisti resta privo del passaporto, cosa gli succede? Dovrà restare nel Madagascar perché Pretoria non può rilasciargli un nuovo passaporto?
Signor Ministro Frattini ha pensato a tutti gli inconvenienti e i disagi derivanti dall’adeguamento alle norme europee? Ha pensato ai milioni di italiani che sono sparsi per il mondo e che non hanno una rappresentanza diplomatica o consolare vicina al loro paese di residenza?
Ci permettiamo chiederle, Eccellenza, perché il governo italiano ha dato attuazione solo all’art.21 del trattato europeo, cioè la sostituzione del passaporto con quello biometrico, prima di dare applicazione a tutto quanto il trattato di Lisbona e nel caso particolare all’unificazione delle rappresentanze diplomatiche europee in una unica rappresentanza. (vedi art. 23-24-35)
Se il trattato di Lisbona fosse entrato in vigore in maniera integrale, noi italiani residenti in Madagascar, potremmo oggi avvalerci del diritto di rivolgerci alla rappresentanza diplomatica europea presente nel paese con la risoluzione dei nostri problemi.
In questa situazione non sappiamo proprio cosa fare, l’unica soluzione possibile potrebbe essere quella di mettere da parte il nostro orgoglio di essere italiani e alla scadenza del passaporto rivolgerci al governo malgascio e chiedere asilo politico, almeno in questo modo otterremo il passaporto biometrico del Madagascar.

Aldo Sunseri Segretario Generale Associazione Italiani in Madagascar