mercoledì 29 maggio 2013

Dai cannoli al risotto fino alla paella La Bra diventa «Piazza dei sapori»


Verona, al via l'undicesima edizione. Sul Liston il meglio della gastronomia italiana, spaziando dalla paella spagnola alle spezie del Madagascar

VERONA - Si può iniziare da granite e cannoli siciliani e si può finire con un risotto all’Isolana. Si snoda anche così il percorso in piazza Bra dell’undicesima edizione de «Le Piazze dei Sapori», manifestazione organizzata da Confesercenti e Comune. Fino a domenica 5 maggio il meglio dell’enogastronomia italiana sarà presente in centro con curiosità e leccornie di primissima scelta. Gli espositori sono 53, di cui 48 italiani e 5 stranieri. Tra le novità di quest’anno c’è lo «Street food» proposto dallo chef toscano Luca Trabalzini. «L’idea è semplice - spiega - abbiamo pensato di offrire un panino di qualità e presentazione migliore rispetto a quello classico con la salamella». Trabalzini prepara panini con controfiletto, salsa bernese e insalata croccante (non a caso il nome è «Panino nobile»), oltre a tartare di manzo, fiorentine e controfiletti scaloppati da 400 grammi. Al suo fianco, invece, ci sono le vere olive ascolane cucinate da Domenico e Nazareno Di Natale, originari di Ascoli Piceno. «Qui si frigge solo la crosticina di pane - spiega Domenico - mentre la carne è cotta a fuoco lentissimo e utilizziamo il parmigiano reggiano stagionato 36 mesi».
Per gli amanti dei formaggi è d’obbligo un passaggio allo stand della Lucania di Michele Gammino. «Abbiamo formaggi di pecora, di capra e di mucca - commenta Gammino - e il nostro pezzo forte è il "Pecorone" che stagiona un anno e mezzo in grotte di origine vulcanica ». Due le novità più curiose: uno stand di sola liquirizia e uno di spezie e aromi. 


 Il primo è dell’azienda abruzzese Magic.T. «Proponiamo liquirizia grezza allo stato puro, liquirizia morbida senza zucchero e polvere di liquirizia che può essere usata anche per condire risotti o gamberoni», racconta la titolare Elisa Colaleo. Pochi metri più in là si viene inebriati dagli odori di spezie e aromi che provengono da tutto il mondo. Ci sono i sali più pregiati, vedi l’australiano «Murray River» estratto da un bacino di acqua salata che si trova sotto un fiume di acqua dolce, il curry indiano, i pepi della Giamaica o la vaniglia del Madagascar. Poi non mancano i grandi classici di questa manifestazione: i prodotti pugliesi (taralli, pane, burrate, dolci alla mandorla), quelli siciliani (soprattutto dolci), sardi e toscani (salumi e formaggi), liguri (pesto e focacce), veneti (olii e risotti) e quelli stranieri.
Si possono assaggiare la paella valenciana, gli spiedoni polacchi, le crepes olandesi o i canederli e wurstel austriaci. Un altro stand caratteristico è quello di Michele Bardeggia, che espone il tartufo di Acqualagna declinato in tutte le sue forme possibili. «Dal tartufo nero estivo alla vellutata al tartufo bianco riusciamo ad accontentare qualsiasi gusto», promette Bardeggia.

 Al centro della piazza, infine, si trova il grande stand della Puglia e quello dei pasticcieri veronesi. Questi ultimi organizzano ogni giorno laboratori gratuiti per imparare a preparare dolci. «Soprattutto baci di dama, sbrisolona, frollini e sfogliatine al Recioto - precisa il pasticciere Michele Marcazzan - e il 4 maggio dalle 15 alle 17 organizzeremo un laboratorio dedicato ai bambini». Il ricavato delle vendite di questi dolci sarà devoluto all’associazione All Togheter for Children.

Dino GuerriniCorriere della Sera

 

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