sabato 7 marzo 2015

Tsarabanjina, l'isola bella del Madagascar

Un isolotto sacro e poco abitato nel canale del Mozambico. Bordato da spiagge bianche coralline e promontori rocciosi che si tuffano nel mare turchese. Viaggio a Tsarabanjina, l'"isola bella da vedere" in malgascio, e nell'arcipelago delle Mitsio. Tra foreste abitate da lemuri, villaggi di pescatori e immersioni tra giardini di corallo


«Bisogna solo inspirare ed espirare lentamente e poi lasciarsi trasportare dai colori e i suoni del mondo sottomarino».
Poche nozioni precise e dopo alcuni minuti di pratica a riva anche i principianti si trovano a pinneggiare tra pesci pagliaccio, stelle marine, gorgonie e coralli colorati.

Una mattina di febbraio a Tsarabanjina, isoletta vulcanica nell'arcipelago delle Mitsio, una quindicina di isole e scogli a pochi chilometri dalla turistica Nosy Be, nel nord del Madagascar. A istruire sub più o meno debuttanti è Riccardo, quarantenne palermitano, e proprietario di Akio ("squalo" in malgascio), centro immersioni di quest'isola nel canale del Mozambico.

Inizia sempre dal mare una vacanza a Tsarabanjina, nome che in malgascio significa "isola bella da vedere". L'isola, che dista poco più di un'ora di barca dal Nosy Be dove ha sede l'aeroporto internazionale, non ha né porto né molo.
La goletta si ferma a qualche metro dalla riva. Buttata l'ancora si tolgono le scarpe, si arrotolano i pantaloni e si raggiunge la battigia mentre i bagagli vengono portati a spalla.
Ecco l'inizio dello stile informale e rilassato che sarà la costante di tutta la settimana.

 Tra spiagge coralline e pellegrinaggi reali
Bordata da spiagge di un bianco accecante e aspre scogliere di roccia nera che si tuffano nel mare Tsarabanjina è un isolotto sacro per la tribù locale dei Sakalava. Qui, tra le rocce, è custodito il corpo di un re sakalava che riposa in una barca di legno nascosta tra i massi. La tomba viene visitata periodicamente dagli abitanti delle isole vicine che portano in dono monete, miele e rum in segno di rispetto.
Per il resto Tsarabanjina ospita poche capanne di pescatori seminomadi e i 25 bungalow del resort Constance Tsarabanjina. I villini, interamente in legno e con il tetto di paglia, si mimetizzano tra le alte palme di cocco e la vegetazione tropicale. Le camere, affacciate tutte sul mare, non hanno televisione, telefono né connessione a internet.
Coerentemente con lo spirito selvaggio dell'isola il wifi si trova solo alla reception. Oppure al bar sulla spiaggia dove la sera si gustano i rum locali aromatizzati alla cannella, al caffè e alla vaniglia. E poi al ristorante al piano superiore.
Al resort si vive in un'atmosfera piacevolmente rilassata grazie al personale che ha il raro talento di creare un ambiente familiare.
I visitatori lo apprezzano e ritornano. Ne sono testimoni le tante targhette di metallo del bancone del bar. Chi viene a Tsarabanjina più di tre volte ha diritto a un cartellino con il suo nome inciso.

Giardini di corallo e il passaggio delle balene
Sull'isola le giornate si passano scalzi e in pareo, immersi nella natura. Rito del mattino è il tuffo in acqua prima di doccia e colazione. Con poche bracciate si avvistano già le prime creature sottomarine come pesci fucilieri, damigelle colorate, pesci farfalla, pesci angelo, pesci palla e poi acropore e gorgonie. Sono tanti i punti vicini all'isola dove fare snorkeling e immersioni, tutti raggiungibili con pochi minuti di barca. Come per esempio le due rocce verticali chiamate Le Due Sorelle che ospitano coralli morbidi e dove si avvistano le tartarughe. Oppure a Kasimo, due chilometri di barriera corallina con grotte abitate da pesci colorati e una profondità massima di 12 metri. Oppure i faraglioni indicati come i Quattro Fratelli, a quindici minuti di navigazione.
Tra gli incontri subacquei più spettacolari si contano quelli con gli innocui squali balena, animali che superano i 12 metri e si nutrono solo di plancton, che nuotano in queste acque verso ottobre. E poi le grandi star del canale del Mozambico: le balene che passano anche per il mare di Tsarabanjina tra giugno e ottobre. 

Arcipelago delle Mitsio tra lemuri e villaggi di pescatori
Tsarabanjina è anche il punto di partenza per esplorare le isole dell'arcipelago. In barca si raggiunge Canne d'Organo, chiamata così per le formazioni di basalto naturali che riproducono la forma di questo strumento. Oppure Nosy Ankarea isola deserta coperta di foreste e conosciuta per i suoi baobab. Un'altra tappa è la Grande Mitsio. È la più grande dell'arcipelago, è coperta da foreste e circondata da lunghe spiagge punteggiate da villaggi di pescatori. 
E poi una delle mete più conosciute: Nosy Komba, famosa anche come l'isola dei lemuri. Queste scimmiette sono ormai abituate ai turisti ed è facile attirarle con qualche banana.

Passeggiando poi per i villaggi di Nosy Komba si respira atmosfera d'Africa. È la vita di tutti i giorni con i campetti di pallacanestro dove i ragazzini si sfidano sotto un sole infuocato che porta la temperatura a superare i 30 gradi. E i piccoli negozi dove le donne vendono ai pochi turisti di questo periodo dell'anno maschere in legno, tovaglie, dipinti e olii essenziali di ylang-ylang. Poco più in là, in una casetta con le pareti di lamiera, va in scena una messa che più che una cerimonia religiosa sembra un concerto con bambini che ballano e una donna che canta al microfono. 
La visita a Nosy Komba si può concludere in giornata. Tornati a Tsarabanjina alla sera c'è un esperienza che non si può non fare almeno una volta prima di partire: il bagno notturno nelle acque calde dell'Oceano Indiano. Sotto il cielo illuminato di stelle di questa estate australe ci si lascia galleggiare tra le onde illuminate dal plancton fosforescente che manda lampi di luce dal mare scuro. Ultimo luminoso ricordo di Tsarabanjina. 

Articoli correlati
L'isola di Tsarabanjina emerge come un gioiello prezioso

Nosy Komba rappresenta in poche parole una descrizione dell’Eden.
Bellissime le sue spiagge, cristallina l’acqua, favolosa la vita sottomarina,
tra pesci, tartarughe e coralli colorati.

Ile Sainte Marie
Qui lo sguardo si perde tra il blu dell’oceano ed il verde
dei curatissimi giardini, nella lussureggiante vegetazione
che circonda questo Resort da sogno. Davvero impagabile.

Il nostro tempo libero trascorre in fretta impegnati  con trecking, snorkeling,
pesca d’altura e immersioni. È veramente una vacanza di quelle che non si
dimenticano facilmente.Una vacanza da raccontare agli amici

Per sentirsi Robinson Crusoe nell'arcipelago delle Mitsio,
tra pesci pagliaccio e coralli. E fuori, lemuri e baobab

di Angelica Ratti
Atolli da sogno, isole da fine del mondo di proprietà francese «dimenticate»
nel canale del Mozambico: ora sono diventate molto ambite dai paesi africani

La vegetazione lussureggiante, gli splendidi fondali corallini,
le bellissime spiagge e un clima perfetto praticamente tutto
l’anno fanno di Nosy Be la località più nota e turistica

spiagge non contaminate dal turismo di massa,
lambite da un mare cristallino

Europa e Bassas da India, due piccole isole incastonate
tra il Madagascar e il continente africano